SUVASHUN UNA STORIA PERSIANA

L’unico atto di coraggio che poteva compiere era quello di non impedire agli altri di compiere atti di coraggio, permettendo loro di fare quello che avevano in mente, seguendo il loro libero pensiero… con i loro mezzi.

FARIAN SABAHI parla di SUVASHUN UNA STORIA PERSIANA
Domenica 24 novembre 2019, ore 11:00

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SUVASHUN UNA STORIA PERSIANA

Nel 1969 Simin Dāneshvar scriveva Suvashun, un caposaldo della letteratura persiana, uno tra i romanzi di genere più popolari in Iran. Tradotto in 17 lingue e letto da tutte le generazioni, senza distinzioni, è un libro “cult”. Pubblicato per la prima volta nel 1969 in Iran, ma edito in Italia da Brioschi soltanto nel 2018 e tradotto dall’islamologa Anna Vanzan.
Suvashun racconta invece pagine poco conosciute della storia dell’Iran. La voce narrante è quella della protagonista: Zari è una nobildonna di Shiraz nell’epoca della seconda guerra mondiale. L’amore che prova per il marito e i loro tre figli, la meravigliosa casa in cui vive e l’educazione acquisita in un collegio di missionari inglesi l’hanno resa una donna felice e colta, anche se inerme e passiva di fronte alle numerose ingiustizie che affliggono il suo paese. Infatti, Shiraz è lacerata in quegli anni da numerose forze avverse che vogliono sfruttarne la ricchezza e la posizione strategica, soprattutto dagli occidentali che spadroneggiano in casa d’altri. L’attitudine di Zari contrasta totalmente con la personalità del marito Yusuf, proprietario terriero giusto e generoso, impegnato in attività di resistenza contro gli occupanti e altrettanto ostile alla corruzione di alcuni suoi connazionali. Zari è profondamente combattuta tra il desiderio di condividere i suoi valori e la paura che questi possano distruggere il loro nido felice. Romanzo nobile e sofisticato, un classico della letteratura persiana contemporanea, questa storia rievoca antichi valori assopiti nell’animo umano: giustizia, lealtà, onestà, amore, quello sincero e fedele che si prova verso un uomo o una donna, ma anche quello che ci lega a un ideale per cui dare la vita.

Simin Dāneshvar è considerata la più grande scrittrice iraniana.
Autrice di racconti brevi e di romanzi intrisi di impegno sociale, è stata fra le prime a inserire nella prosa persiana tematiche di genere. La sua fama internazionale è legata proprio a Suvashun (1969), il primo romanzo scritto da una donna iraniana, un grandioso affresco dell’Iran della seconda guerra mondiale e in particolare di Shiraz, città natale dell’autrice e luogo pregno di storia e di simboli per tutti gli iraniani. È divenuto il libro in lingua persiana più venduto dell’epoca contemporanea; un capolavoro che ha ottenuto un enorme successo non solo in Iran, dove viene tuttora venduto in migliaia di copie, ma anche all’estero, dove è stato tradotto in 15 lingue, tra cui l’inglese, il tedesco e lo spagnolo.

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