IL DIARIO DI ANNA FRANK

Pensa a tutta la bellezza ancora intorno a te e sii felice.

ANNA STEINER parla di IL DIARIO DI ANNA FRANK
Domenica 3 maggio 2020, ore 11:00

 

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IL DIARIO DI ANNA FRANK

Il Diario di Anna Frank è la raccolta in volume degli scritti, in forma di diario e in lingua olandese, di Anna Frank.
La prima edizione a stampa tenne conto sia della prima redazione originale, sia di successive rielaborazioni che Anna stessa stava facendo, auspicando una futura pubblicazione del suo diario; alcune pagine del diario furono omesse, perché ritenute da Otto Frank non rilevanti. La prima edizione critica del diario fu pubblicata nel 1986.
Dopo un’accoglienza iniziale piuttosto fredda, a mano a mano che il pubblico veniva a conoscenza dei fatti della Shoah, il libro suscitò un vasto interesse ed ebbe svariate traduzioni e pubblicazioni (ad oggi è pubblicato in più di quaranta paesi) e rappresenta un’importante testimonianza delle violenze subite dagli ebrei durante l’occupazione del nazismo.
Nel 2009 l’UNESCO ha inserito il Diario di Anna Frank nell’Elenco delle Memorie del mondo.
Il manoscritto originale è conservato nell’Istituto nazionale degli archivi sulla seconda guerra mondiale di Amsterdam.

Anneliese Marie Frank, chiamata da tutti Anna, nacque a Francoforte sul Meno (Germania) il 12 giugno 1929.
In seguito alle leggi razziali emanate da Hitler, nel 1933 la famiglia Frank si trasferì ad Amsterdam. Qui, il padre di Anna trovò lavoro come dirigente in un’importante azienda grazie al cognato.
Il 12 giugno 1942, Anna ricevette per il suo tredicesimo compleanno un quadernino a quadretti bianco e rosso, sul quale incomincerà a scrivere (in olandese) il Diario, inizialmente sotto forma di annotazioni a proposito della scuola e degli amici, quindi come immaginaria corrispondenza con le protagoniste di una popolare serie di romanzi per ragazze “Joop ter Heul” della scrittrice olandese Cissy van Marxveldt, di cui lei e le amiche erano accanite lettrici.
Otto Frank aveva preparato un nascondiglio nella casa retrostante in cui Otto Frankfu costretto a nascondersi con la famiglia vivendo in clandestinità per più di due anni.
Il mattino del 4 agosto 1944, attorno alle 10.00, la Gestapo fece irruzione nell’alloggio segreto, in seguito a una segnalazione da parte di una persona che non è mai stata identificata.
Il 3 settembre 1944 Anna e gli altri clandestini vennero caricati sull’ultimo treno merci in partenza per Auschwitz, Margot e Anna passarono un mese ad Auschwitz-Birkenau e vennero poi spedite a Bergen-Belsen, dove morirono di tifo esantematico, prima Margot e alcuni giorni dopo Anna. La data della loro morte non è nota con certezza, era solitamente indicata come avvenuta nel mese di marzo, ma nuove ricerche pubblicate nel 2015 l’hanno retrodatata al febbraio 1945.

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